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Presto disponibile la Crema Powellnux nel nuovo packaging!

Un Superfood nella prevenzione

Un Superfood nella prevenzione

La storia (tutta italiana) di Powellnux e l’esperienza maturata insegnano, anche a un cardiologo come me, convinto della validità delle cure farmacologiche, che i superfood, se adeguatamente impiegati, possono essere utili alla prevenzione di alcune malattie.

Avvalendoci di protocolli specifici sulla popolazione e valutazioni seriate in laboratorio, è infatti possibile impiegare alcuni alimenti multifunzionali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e ottenere il reale miglioramento del benessere fisico con rallentamento dei processi di invecchiamento.

Sulla scorta dei dati provenienti dai test scientifici pubblicati e di quelli relativi a pazienti e atleti che hanno iniziato ad assumere Powellnux con risultati sorprendenti, dal punto di vista funzionale e cardiovascolare – uno per tutti, il pugile italiano Emanuele Blandamura noto come Sioux, campione europeo dei pesi medi, che ha assunto Powellnux durante la sua preparazione al titolo mondiale – abbiamo avviato ulteriori studi (attualmente in corso) su ampi campioni di soggetti per realizzare nuove formulazioni totalmente naturali.
L’obiettivo è quello di riuscire a utilizzare al meglio le proprietà dei superfood impiegati nella miscela, somministrandola, non solo come energizzante per chi fa attività sportiva e non, ma anche come alimento funzionale in grado di prevenire le malattie cardiovascolari.

È di fatto il primo impiego scientificamente testato dei Superfood a scopo preventivo. Una sfida, doppiamente vinta. Da un lato, l’esperienza personale ha avuto riscontro su molti dei miei pazienti che mi riferivano di un effetto positivo della miscela antiossidante, sia come energizzante che come valido ausilio al controllo dei valori pressori. Dall’altro, sono riuscito a dimostrare che esiste anche il buono che fa bene. E quando mi dicono che sono come San Tommaso, non si sbagliano totalmente. Perché da medico, dico sempre che è meglio provare (anzi sperimentare) che credere.